Innanzitutto l’obiettivo del linguaggio visuale non è fare qualcosa di bello ma comunicare, collaborare, permetterci di entrare in relazione con gli altri in maniera efficace, trovare modi diversi e integrati alla parola per dare forma a quanto abbiamo in mente.
E’ utile sia in campo professionale che personale. Perché aiuta tantissimo a chiarirsi le idee, a dipanare quello che hai in testa. Disegni per vedere quello che ancora non vedi, disegni per dialogare con te e capire che cosa sai, per rispecchiarti e riconoscerti.
Il linguaggio visuale informa, racconta, coinvolge, emoziona… In quanto linguaggio, ci permette di comunicare e condividere qualunque tipo di contenuto, idea, punto di vista. Unito alle parole, le amplifica dando forma a tutta una serie di livelli di significato dati dall’esperienza personale, dalla cultura, dallo spazio che occupano in se e in relazione al resto.
Inoltre…
Usare il linguaggio visuale non significa fare un bel disegno!
Imparare a dire quello che si pensa usando il linguaggio visuale significa trovare una forma espressiva efficace, al netto di estetismi e dettagli rumorosi, per dire quello che vuoi.
A cosa serve?
Il pensiero visuale aiuta ad analizzare e comprendere opportunità e barriere, esprimere meglio domande e dubbi, fare chiarezza e gestire la complessità, dalle piccole occasioni quotidiane (magari personali) alle più complesse pianificazioni professionali.
Hai mai pensato di usare il visual thinking per prendere decisioni, anche quelle più banali?
Immagina di dover decidere cosa mangiare a colazione: usare un diagramma di Venn per visualizzare le opzioni potrebbe aiutarti a trovare la combinazione perfetta tra tempo a disposizione, gusto e salute.
Oppure schematizzare una pizza margherita: da cosa è composta e come si prepara?
Il pensiero visuale permette di fare tante cose
Ad esempio:
- Imparare a comunicare meglio
- Raccontare e fare informazione con capacità di sintesi
- Gestire i cambiamenti con un approccio innovativo
- Rendere più originale il tuo modo di fare formazione e insegnare
E ancora: immagina di dover prendere decisioni strategiche per la tua professione. Il linguaggio visuale può aiutarti a:
- Mappare i tuoi obiettivi
- Identificare le sfide
- Sviluppare soluzioni creative
- Visualizzare piani d’azione
- Trasformare il modo di lavorare in team
- Divulgare dati e risultati della ricerca, appassionando
Che si tratti di scegliere cosa mangiare a colazione o di pianificare la prossima mossa aziendale, il pensiero visuale è uno strumento potente per semplificare e chiarire le idee, affrontare un cambiamento.
Si usano le forme semplici, singole o sovrapposte se strettamente collegate e in successione, aggiungendo le etichette, una forma verbale che esplicita ogni step e lo chiarisce, lo rende un personaggio del racconto. Questa sequenza può crescere, può evolvere in alto e in basso con sotto-livelli molto articolati, e diventare uno schema grandissimo.
E poi… a che cosa porta questo processo? Ad esempio a una visione, attraverso degli obiettivi di massima che si possono declinare in azioni.
Disegna o scrivi dove vuoi arrivare e nel tempo, lo schema potrà cambiare: non serve a predire e decidere il futuro, serve a renderlo possibile e visibile!
Il cambiamento in particolare è spesso interpretato come un sfida: qualcosa che ci si presenta di fronte e possiamo superare.
Tuttavia si tende a resistere al cambiamento, preferendo un atteggiamento passivo e conservativo.
Ma senza cambiare, si ottengono solo gli stessi risultati e con questo atteggiamento, di fronte a nuove sfide, è difficile riuscire a superarle.
Ci sono molti modi per iniziare a capire e muoversi verso il cambiamento. Quello del linguaggio visuale è un approccio che permette di rappresentare graficamente le sfide e gli ostacoli, rendendo più facile individuare le aree critiche e sviluppare strategie per affrontarle.
